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Che rapporto c’è tra le microeconomie e l’energia solare

Aprile 6, 2016 - Uncategorized
Che rapporto c’è tra le microeconomie e l’energia solare

Quando si parla di energia solare, non è immediato pensare alle microeconomie: eppure, il rapporto tra questi due concetti è più stretto di quanto non si immagini, soprattutto se si tiene conto del fatto che le fonti rinnovabili stanno acquisendo – negli ultimi anni – e acquisiranno – nei prossimi anni – una rilevanza sempre più evidente, per non dire sistemica. Ciò vale, ovviamente, non solo per il nostro Paese, ma anche per il resto del mondo: il ruolo del fotovoltaico è sempre più significativo per ciò che concerne la copertura del fabbisogno di energia diurno. Basti pensare che, nelle regioni del Mezzogiorno, il costo dell’energia solare è conveniente quasi come quello dei combustibili fossili: ma con in più il vantaggio di poter contare su una fonte molto più ecologica.

Il sito wolmann.com è un punto di riferimento di grande importanza per chi è in cerca di pannelli fotovoltaici di qualità e vantaggiosi dal punto di vista economico: vale la pena di prendere in considerazione questa opzione, perché sono in molti a ritenere che, in un futuro non troppo lontano, l’autoconsumo e gli accumuli influenzeranno in misura consistente il mercato elettrico; un mercato che, per altro, è in continua evoluzione e, anno dopo anno, vede le proprie logiche modificarsi e aggiornarsi.

Se è vero che l’utilizzo dei pannelli solari comporta effetti economici sul lungo periodo e su larga scala, è altrettanto vero che sul breve termine saranno gli impianti per l’autoproduzione a influire sulla penetrazione del fotovoltaico: anche per questo motivo è opportuno pensare con il dovuto anticipo a una programmazione della redistribuzione tra i costi di rete e gli oneri di sistema. Una ripartizione dal valore non trascurabile, per un intervento che deve basarsi su principi di microeconomia integrabili con gli scopi di politica energetica più ad ampio raggio. Il fatto che i costi infrastrutturali appaiano destinati a non mutare e risultino sostanzialmente stabili porta a una evoluzione quasi scontata, quale è quella di una ripartizione basata sulla potenza sfruttata per i costi di rete.

Un ulteriore aspetto che è bene prendere in considerazione, sempre nell’ambito del rapporto tra energia solare e microeconomie, è quello di una revisione delle fasce orarie in relazione alla fatturazione dei consumi elettrici: non sembra più essere sostenibile una ripartizione oraria che intende aumentare i consumi in prima serata, mentre molto più consigliabile appare una situazione in cui i consumi si concentrino di giorno, nelle ore centrali, visto che si tratta delle ore con il maggiore irraggiamento del sole. Anzi, è davvero strano che una soluzione così logica, nella sua semplicità, non sia mai stata presa debitamente in considerazione. Certo, lo scenario è molto ampio e chiama in causa una notevole varietà di variabili: non si può dimenticare, per esempio, la rilevanza degli incentivi destinati alle fonti rinnovabili. Ma questo, almeno per il momento, è un altro discorso.

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